Il posto principale per le informazioni di configurazione del sistema è in /etc/rc.conf. Questo file contiene un'ampia gamma di informazioni di configurazione, usate principalmente all'avvio della macchina per la configurazione del sistema. Il suo nome è autoesplicativo; si tratta di informazioni di configurazione per i file rc*.
Un amministratore dovrebbe aggiungere dei campi nel file rc.conf per cambiare le impostazioni predefinite di /etc/defaults/rc.conf. Il file predefinito non dovrebbe essere semplicemente copiato in /etc - esso contiene valori di default, non esempi. Tutti i cambiamenti specifici del sistema dovrebbero essere effettuati nel file rc.conf stesso.
Nelle applicazioni cluster possono essere adottate differenti strategie per separare le configurazioni generali da quelle specifiche del sistema in maniera da mantenere basso l'impegno di amministrazione. L'approccio raccomandato è di porre le configurazioni generali in un altro file, ad esempio /etc/rc.conf.site, e poi includerlo in /etc/rc.conf, che conterrà solo le informazioni specifiche del sistema.
Visto che rc.conf viene letto da sh(1) è semplice farlo. Ad esempio:
rc.conf:
. /etc/rc.conf.site hostname="node15.example.com" network_interfaces="fxp0 lo0" ifconfig_fxp0="inet 10.1.1.1"
rc.conf.site:
defaultrouter="10.1.1.254" saver="daemon" blanktime="100"
Il file rc.conf.site potrà poi essere distribuito su ogni sistema usando rsync o un programma simile, mentre il file rc.conf rimarrà unico.
L'aggiornamento del sistema tramite sysinstall(8) o make world non sovrascriverà il file rc.conf, quindi le configurazioni del sistema non andranno perse.
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